Omar el-Mukhtar

(Libia, 20 agosto 1861 - Soluch, 16 settembre 1931)

Se cercate i miei occhi in uno dei vostri libri di scuola, state tranquilli che non li troverete.

Quando mi hanno impiccato ero un vecchio con la barba bianca. Per arrestarmi fecero di tutto. Avvelenarono i pozzi, costruirono una barriera di 270 chilometri di filo spinato e deportarono la mia gente in 13 campi di concentramento.

Quando il boia mi mise il cappio al collo c’erano 40.000 occhi che mi guardavano in quella piazza. Un silenzio simile a quello del deserto che mi aveva dato forza e rifugio. Volevano fare capire a tutti che gli italiani avevano vinto e che la giustizia fascista non faceva sconti. Tutta fatica sprecata. Omar al Mukhtar è ancora là. La mia cavalcata non è finita il 16 settembre 1931. Continua ancora oggi. In Libia e non solo.

Chiedete del Leone del Deserto. Chiedete di quell’uomo con la barba bianca. Troverete sicuramente qualcuno che sorriderà e vi racconterà orgoglioso la mia vita e la mia lotta per la libertà.

E ancora una volta scoprirete che a nulla sono serviti i campi, le violenze ed il filo spinato. A nulla anche il vostro silenzio. I miei occhi sono dappertutto e non si piegano mai.